L’itinerario ci condurrà dall’iconico lago di Braies all’altopiano di Sennes, dove la vista, come su un gigante palcoscenico, si spalanca su Croda Rossa, Cristallo, Sua Maestà il monte Antelao, il Pelmo, le Tofane ed in fondo il ghiacciaio della Marmolada, ancora Regina delle nevi. Ci si addentra poi nei monti di Fanes, magici per i colori delle rocce e dei laghi di montagna alternando agevoli camminate nelle praterie alpine a tratti più impegnativi in ambienti rocciosi e lunari. La lunga salita al rifugio Lagazuoi, a 2752 metri, la quota più alta raggiunta dall’Alta Via, è ripagata dalla magnifica ospitalità offerta e dal grandioso paesaggio che si apre a 360 gradi che ci permette di contemplare il tramonto sui massicci dolomitici e le valli, il percorso fatto e quello che ancora ci aspetta. Si riparte con la rapida discesa al passo Falzarego e la tranquilla risalita verso le torri dell’Averau e del Nuvolau, aggirando le Cinque Torri, che dall’alto appaiono come smisurati pezzi di scacchi sparigliati dalla mano di un gigante.
Dopo la discesa a passo Giau, il percorso si fa più riflessivo, attraversando ampie praterie alpine, costeggiando la base delle scogliere dei Lastoi de Formin, in un ambiente più rilassato, in contrasto con gli aspri paesaggi dei giorni precedenti, ma reso spettacolare dall’avvicinamento alla parete nord del Pelmo che poi costeggeremo per poi virare a sud est.
L’ultima parte del percorso ci porta per sentieri di malghe ad avvicinarci e raggiungere il monte Civetta che ci accoglie dall’agevole versante est per poi svelarsi in tutta la sua imponenza dal sentiero che percorre la base della grandiosa parete Nord. Raggiungeremo poi i torrioni della parte sud e salendo per le mughete della Moiazza arriveremo all’ultima tappa di questo straordinario percorso, con lo sguardo aperto a sud e a nuovi possibili orizzonti per altre avventure.
Si dorme in accoglienti rifugi in alta quota profumati di legno e degli odori buoni della raffinata cucina locale. Dalle finestre ci guardano le imponenti pareti dolomitiche: cime, torri, creste che, accarezzate dai raggi obliqui dell’alba e del tramonto, si accendono di colori caldi. Con in mano una tozzola di birra o un buon bicchiere di vino, alla sera ci immergeremo nella cultura, nella storia, nelle tradizioni e nella gastronomia locale prima di addormentarci con un ultimo sguardo ai cieli ampi e stellati e ai profili silenti delle Dolomiti.